India

Gennaio 2006

Di Emanuela Zilio

L’India è un paese che ti guarda negli occhi senza volere niente da te. Gli occhi vanno al tuo interiore, la menzogna non è ammessa se una persona ti guarda oltre lo sguardo.

Cosa vedano gli Indiani dentro di te quando ti incrociano per la strada non so dirlo.

Al di là della polvere che tutto copre, forse vedono la tua energia.

L’India è un paese pieno di colori iridescenti e cangianti, nessuno ha timore di vestirli. Rosso, arancio, fuxia vengono dai fiori; blu, verde, giallo dalle pietre. Non esiste il nero, il bianco è riservato al lutto. L’occhio di Shiva che ti segnano in fronte è nei colori caldi, ti protegge dai malvagi e ti dà energia.

L’India è un paese caotico, ma è questa la sua forza. Il controllo dell’ordine è immediato, ma banale. Chi sa controllare il caos con tutte le sue variabili e imprevisti, cioè la vita senza paura della morte, ha il pieno potere.

L’India è un paese che ha paura di poche cose, e non di quelle che spaventano noi. Gli Indiani hanno il timore di essere dimenticati dalla superficialità di chi li ascolta.

 

L’India è un paese che esalta spirito e carne, nell’eterno ciclo e riciclo della natura; yoga e tantra portano al divino. Dei e uomini condividono le esperienze.

L’India è un paese enorme o piccolissimo. Tra i milioni di abitanti può succederti di incontrare per tre volte in tre posti completamente diversi la stessa persona.

L’India è un paese di bambini adulti e di adulti bambini.

 

L’India è un paese di spiriti semplici e liberi.

 

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