Accidenti, questa è proprio una bella domanda! Me lo
chiedo anch’io ogni tanto, assieme a tutte quelle domande spiritualmente
elevate che di norma non hanno risposta: esiste l’aldilà, cos’è l’amore, l’inter
vincerà mai uno scudetto, meglio la pizza o la pasta, è nato prima l’uovo o la
gallina? Allora, vediamo un po’ da dove cominciare. Mi chiamo Andrea Mangoni,
vivo a Camponogara, un piccolo paese in
provincia di Venezia, sono nato il 3 gennaio del 1975 ed ho assolto gli
obblighi militari.
Cosa, volevate qualche maggior dettaglio su come sia
diventato un naturalista? Questo sì è difficile. Ero piccolo, davvero piccolo
quando questa tara si è manifestata. Intendiamoci, tara per i miei poveri cari
che mi devono sopportare, non per me! Io la considero una benedizione,
illuminante, vivifica, addirittura salvifica in un mondo semiartificiale come
quello che ci circonda. Di per me, ricordo solo che tutto è iniziato con un
cespo di insalata. Eh già, mia madre aveva appena raccolto la suddetta verdura
nell’orto e l’aveva portata in casa per pulirla, ed io seguivo le sue
operazioni con idefessa attenzione. All’improvviso, da una foglia, rotolò giù
una specie di sassolino. Il sassolino rimase immobile qualche attimo, poi dai
suoi meandri lentamente, molto lentamente, uscì un lungo corpo grigio e
viscoso. Se già quel miracolo non fosse bastato ad ipnotizzarmi, ecco che ad
una delle estremità di quell’esserino spuntarono come per magia quattro brevi
cornetti terminanti ognuno con un occhiolino! L’avrete immaginato, si trattava
proprio di una chiocchiolina. Mia madre la prese e me la mise su una mano,
dicendomi “Guarda che bella la lumachina, Andrea!”. Avrebbe fatto meglio a
tacere, probabilmente. Lo dico per lei. Io guardai la bestiola con stupore
infinito, ed alle sue parole mi resi conto che sì, era davvero stupenda!
Incantato, rimasi per ore attonito a rimirare l’esserino che si muoveva tra le
mie mani, fino a quando mamma non lo prese per portarlo in giardino. Ma oramai
era fatta. Avevo tre anni e mezzo, ma quello straordinario incontro avrebbe
segnato il corso di tutta la mia esistenza. Per parafrasare Stefano Benni, era
nato un naturalista.
Da casa mia, nel corso degli anni, è passato di tutto.
Insetti, Aracnidi, Crostacei, Pesci, Rettili, Mammiferi, Uccelli, Anfibi,
Piante…Ho avuto il privilegio di osservare con gli occhi e di toccare con mano
tante di quelle meraviglie della natura che per me nemmeno il più squallido
giardino urbano potrà mai essere un deserto arido e senza vita.
La mia passione ha segnato la mia vita, ho detto. Ed è
così. Da essa ho tratto l’ispirazione per la mia carriera universitaria, parte
integrante della mia vita da molti (TROPPI, purtroppo!!) anni. Sono infatti uno
studente della Facoltà di Scienze Biologiche all’università di Padova. Credo
che questa sia la via migliore per fare della mia passione un sostentamento per
il mio corpo e per il mio intelletto, per aprirmi a nuovi naturalistici
orizzonti e per guadagnare la pagnotta.
E a parte questo? Già, non sono tipo, in realtà, da
limitare i miei interessi ad un solo campo. Credo fermamente nell’interdisciplinarietà come chiave per
dipanare i problemi ed ampliare le proprie vedute. Perciò ho sempre coltivato
mooooolte altre passioni. Ad esempio, amo leggere, e perdermi con la fantasia
seguendo i sogni e le aspirazioni di scrittori e illuminati. Amo dipingere, e
nel corso degli anni l’ho fatto su un sacco di superfici diverse, dalle
miniature per giochi di ruolo alla faccia della gente…infatti faccio il
truccatore al Carnevale di Venezia! Se vi capita di passare per di qua in quei
giorni, cercatemi!. Solo qualche piccolo esempio...
Ho pure un lavoro, in uno dei posti più belli d’Italia: faccio
infatti il portiere presso la Fondazione Giorgio Cini, sita sulla meravigliosa
isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia. Sono animatore nella mia parrocchia,
e siccome mi sembrava che rimanesse troppo tempo libero, mi sono dato anche al
teatro, grazie ad un gruppo di amici con cui abbiamo dato vita alla Compagnia
Lucesoffusa, che attualmente sta portando in scena nientemeno che Jesus Christ
Superstar!
Insomma, sono un tipo sull’impegnato andante. Ma mi
piace. Una vita piena è una benedizione, e delle benedizioni occorre render
grazie. E allora, un grazie infinito a
DIO!!!
Per ogni oncia di vita, sangue, amore,
bellezza, pienezza che ha instillato in me, negli uomini, nella natura, in
tutto!
Ai miei cari, che
mi sopportano da anni e anni con indefesso e indomito amore, e a Roberta (Roby…ROBYROBYROBYROBYROBY!!!!), che spero voglia sopportarmi per tanto, taaaanto
tempo!!!
A Don Paolo
Spoladore, che ha aperto gli orizzonti della mia mente più di quanto lui stesso
potesse sperare.
Ai miei amici, che
ogni tanto faticano a capire quanto combino ma che mi vogliono bene comunque, o
forse proprio per questo.
A Gerald Durrel,
purtroppo scomparso, per avermi fatto capire coi suoi libri che non ero l’unico
bambino al mondo a voler allevare scorpioni in camera.
A Michael Hende,
scomparso anche lui, perché le storie infinite sono il fulcro della nostra
vita.
E tra gli
appassionati, come me, ai prodigi della natura, non posso non ringraziare in
maniera speciale alcune persone, quindi grazie
A Francesco
Tomasinelli, per l’amicizia, l’erudizione, la competenza e la pazienza.
A Valentina
Vigiani, per il supporto, la dolcezza, l’intelligenza, per….beh, già lo sai,
Vale, no?
A Carlo Ghidoni,
per le tonnellate di Coleotteri e di simpatia.
A Claudio
Ostani…quante Mantidi sono passate, nevvero, Claudio?
A Massimo Boato…me
lo dici come avrei fatto senza di te, Max?
A Giovanni
Bianchin…Cristo Santo, Joe, i tuoi camaleonti fanno fin schifo da quanto sono
belli!
Ed infine un grazie
speciale a…
I miei animali, a
quelli che ho allevato, quelli che allevo e quelli che alleverò, per la
pazienza e la benevolenza che sembrano nutrire nei miei confronti.
Ai miei cani, Fritz
e Roky, che con molto poco rispetto chiamo “I Sorcimostri”, ma che mi subissano
di amore ogni volta che apro la porta di casa.
Alla mia
Salicessa….un fulmine ti ha distrutto, ma dai tuoi rami riuscirò a farti
tornare, un giorno…
….Dimenticavo, sono
tendenzialmente logorroico…
Ma questo s’era già
capito, vero?